Macron: anche Parigi è zona verde, il 22 riaprono le scuole. Non abbatteremo statue, la Polizia garantis ce l’ordine repubblicano

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Nel suo quarto discorso ai francesi il Presidente Macron annuncia la riapertura delle scuole dal 22 giugno e il secondo turno delle elezioni comunali per domenica 28 giugno. Il primo turno era stato il 15 marzo. E annuncia che da lunedì 15 giugno tutta la Francia, compresa Parigi, diventa zona verde. Comincia con questa espressione il discorso di Macron ai francesi, il quarto da quando è cominciata l’emergenza Covid a marzo. Il presidente ha deciso di ripristinare le lezioni a scuola senza più limitazioni. Dal 22 giugno tutti gli istituti dovranno accogliere gli alunni in modo obbligatorio e secondo le normali regole di presenza. Dall’11 maggio, con la riapertura progressiva delle scuole, meno di un quinto degli alunni sono davvero tornati in aula a causa delle norme sanitarie. L’annuncio è più che altro simbolico visto che l’anno scolastico finisce il 4 luglio. Ma va incontro a molte famiglie che lamentano la difficoltà di conciliare accudimento dei figli e ritorno al lavoro, e leva ogni dubbio su un ritorno alla normalità da settembre. Macron ha anche tolto le ultime restrizioni sanitarie nella regione di Parigi, che diventa zona verde. Una misura molto attesa da caffé e ristoranti della capitale che finora non potevano accogliere clienti all’interno dei locali.

Anche se ricorda che il virus non è scomparso, Macron decreta una prima vittoria nell’emergenza sanitaria e invita i francesi a “tornare al lavoro, ritrovare il piacere di stare insieme, il gusto della libertà”. Il Presidente rivendica la scelta del lockdown come una scelta umanista che ha messo la salute davanti all’economia. Parla di decine di migliaia di vite salvate, e ricorda la capacità del sistema sanitario di aumentare i posti in terapia intensiva, con trasferimenti di pazienti tra regioni. Possiamo essere fieri del nostro Paese” – dice – anche se il giudizio dei francesi nei sondaggi è severo nei suoi confronti, meno verso il premier Édouard Philippe.

Il Presidente ha affrontato anche il tema della crisi economica, per cui la Francia ha già sborsato oltre 500 miliardi di euro, pagando il chômage partiel, l’equivalente della cassa integrazione, a 12 milioni di lavoratori, un livello di protezione sociale che non ha paragoni in Occidente. Macron ha assicurato che non verranno aumentate le tasse per sostenere le spese aggiuntive legate alla crisi del coronavirus. L’unica risposta sta nel costruire un modello economico sostenibile più forte, lavorare e produrre di più per non dipendere dagli altri. Il governo vuole aprire una fase di concertazione con sindacati e imprese per attutire il più possibile l’impatto della crisi, mentre si prevede un crollo del Pil tra l’11 e il 14% e aumento di 800mila disoccupati entro la fine dell’anno.

Macron promette una ricostruzione ecologica e solidale, attenta ai giovani, ai precari e ai più poveri. I dettagli del grande piano di rilancio, precisa, arriveranno a luglio, quando potrebbe anche essere varato un rimpasto di governo. Il Presidente insiste anche molto sulla necessità di sviluppare un’autonomia produttiva in settori strategici, come quello sanitario. Dobbiamo ritrovare la nostra indipendenza per vivere meglio e felici.

A due anni della scadenza del suo mandato all’Eliseo, l’obiettivo è “aprire una nuova tappa per ritrovare il controllo del nostro destino in Francia e in Europa”. Ed è proprio sull’Europa che il leader sottolinea il successo più grande, la proposta franco-tedesca che ha portato al Recovery Fund della Commissione. Dobbiamo andare verso un’Europa più forte, solidale e sovrana rispetto alla Cina, agli Stati Uniti, e al disordine mondiale, è l’auspicio di Macron
L’estate 2020 non sarà come le altre. Dovremo seguire l’evoluzione dell’epidemia per prepararci. La lotta contro l’epidemia non è finita. Ma sono felice con voi di questa prima vittoria contro il virus”.

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Macron prende una posizione netta contro le manifestazioni organizzate anche in Francia contro il razzismo. La storia non si cancella. Il presidente francese Emmanuel Macron prende posizione contro le proteste degli ultimi giorni, in tutto il mondo, contro le statue e i simboli di un passato coloniale e legato al razzismo. Il capo dell’Eliseo è intervenuto in merito alle polemiche sulle violente proteste per la morte di George Floyd: “Saremo inflessibili di fronte al razzismo e all’antisemitismo”.
Non cancelleremo nessun nome dalla nostra Storia, non abbatteremo statue. Guardiamo con lucidità alla nostra memoria, al nostro rapporto con l’Africa con un dovere di verità. Emmanuel Macron risponde al movimento francese Black Lives Matter e subito rifiuta quelle che definisce «spinte separatiste e comunitariste. Una nobile battaglia non deve essere tradita da una revisione falsa o astiosa del nostro passato». E’ un chiaro riferimento ai manifestanti che in piazza hanno denunciato un “razzismo di Stato” e una forma di censura sull’eredità coloniale della Francia. Molti militanti hanno chiesto di cancellare alcuni personaggi legati alla storia dello schiavismo come il ministro Colbert, autore del Codice Nero, e la cui statua è presente all’Assemblée Nationale.

Davanti alla rabbia che monta dei poliziotti, contrari alle nuove misure annunciate dal governo per limitare incidenti nel fermo di sospetti, il Presidente francese ha preso una posizione netta e ha espresso “sostegno e riconoscenza” agli agenti, aggiungendo: «Non costruiremo il nostro avvenire nel disordine. Senza ordine repubblicano non c’è libertà né sicurezza». Una sconfessione implicita delle parole pronunciate lunedì scorso dal ministro dell’Interno Christophe Castaner.

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