Zona rossa: secondo alcune ricostruzioni la Val Seriana stava per essere isolata, poi il dietrofront del governo

Share on FacebookShare on Google+Tweet about this on TwitterPrint this pageEmail this to someone

Sui giornali e sui mass media tiene banco la ricostruzione del colloquio a Palazzo Chigi fra la pm di Bergamo Maria Cristina Rota e il premier Conte. Quest’ultimo, in modo stringato, ha detto di avere spiegato tutto e di essere tranquillo, la pm ha precisato solo che si è trattato di incontro collaborativo.

Tra le varie ricostruzioni di quanto è stato detto (o non detto), alcune delle quali orientate da prese di posizione pro governo o pro Lombardia, quella fatta da Monica Serra sulla Stampa di oggi ci sembra la più plausibile, salvo smentite da parte del Ministero dell’interno o di autorità locali. Ecco quanto ricostruisce la giornalista, ne prendiamo gli stralci principali:

« Cè una bozza del questore di Bergamo. Ora è chiusa in un cassetto. In quelle pagine, scritte in fretta in attesa di un ordine pronto ad arrivare, si dispongono agli accessi della Val Seriana i 300 uomini che, nella notte del 5 marzo, dormono all’hotel Continental di Osio di Sotto e al Palace di Verdellino. Sono pronti, all’alba del marzo, a trasformare quella manciata di chilometri tra Alzano Lombardo e Nembro, dove il virus ha fatto strage, nella seconda zona rossa della Lombardia. Dopo 48 ore concitate, di chiamate, incontri e sopralluoghi, all’alba dell’8 marzo, alla prefettura di Bergamo arriva l’ordine di bloccare tutto. E quei 300 uomini vengono rispediti indietro. A comunicare “che l’esigenza di rinforzo di personale impiegato nell’area di Bergamo è terminata” è il Dipartimento della pubblica sicurezza del Viminale. E anche di questo ha dovuto riferire ieri ai pm, nel corso degli ascolti ieri a Palazzo Chigi, la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese.

Quell’ordine poteva arrivare solo da Roma. Per questo il governo, più che la Regione, poteva ordinare l’istituzione della zona rossa in quel momento. Anche se le prerogative del presidente della Lombardia glielo avrebbero teoricamente consentito. (…) Sull’asse Roma-Milano lo scambio era continuo, non solo sul piano politico. Della possibilità di istituire la zona rossa in Val Seriana si inizia a parlare a fine febbraio. Si oppongono i sindaci del territorio, salvo poi ritrattare le loro posizioni. Sono contrari soprattutto gli industriali. Ci sono due piani da bilanciare: quello economico e la salute pubblica. La sera del 3 marzo, a Roma, il Comitato tecnico scientifico, Il quale “ricevuti i dati relativi ai comuni di Alzano Lombardo e Nembro e sentito per via telefonica l’assessore Gallera e il dg Cajazzo, propone di adottare le opportune misure restrittive già adottate nei comuni della zona rossa (lodigiana, ndr) anche in questi due comuni, al fine di limitare la diffusione dell’infezione anche nelle aree contigue».

«Il 4 marzo, il Dipartimento della pubblica sicurezza del Viminale ordina alla prefettura di Bergamo di organizzarsi che stanno arrivando i rinforzi. Mentre i contingenti di carabinieri, polizia ed esercito sono pronti a partire, iniziano gli incontri in questura per predisporre uomini e turni a ogni varco della Val Seriana. E il questore prepara anche una bozza di ordinanza che non firmerà mai. La mattina dopo iniziano i sopralluoghi di carabinieri del comando provinciale e agenti di polizia. È tutto pronto. Quasi 300 uomini sono nei due alberghi che aspettano disposizioni. La sera del 7 marzo trapela la notizia del Dpcm che chiuderà l’intera regione. All’alba del mattino dopo l’esigenza di rinforzo è terminata e quei 300 uomini tornano indietro. Alle 13 il Dpcm viene pubblicato in Gazzetta Ufficiale: la Lombardia è zona protetta. A questure e prefetture del territorio il ministro Lamorgese invia una direttiva. Ferma restando la piena autonomia nelle materie di competenza regionale, va rilevata l’esigenza che in ogni caso, e soprattutto in questo delicato momento, non vi siano sovrapposizioni di direttive aventi incidenza in materia di ordine e sicurezza pubblica, che rimangono di esclusiva competenza statale e che vengono adottate esclusivamente dell’Autorità nazionale e provinciali di pubblica sicurezza».

Leggi anche:   25 aprile a Firenze, monologo di Scurati letto da Massini. Nardella: "Resistere ancora". Schmidt: "Antifascismo è un dovere"

Questa la successione degli eventi maturati dal 3 all’8 marzo in merito alla questione della zona rossa sotto la lente dei magistrati. Ai quali spetta adesso la decisione sulle eventuali responsabilità, che finora non sembravano ben definite, anche per la confusione che regna nella legislazione che riguarda i poteri di governo e regioni in alcune materie quali sanità e protezione civile. Le affermazioni del premier e dei due ministri e quanto dichiarato ai pm da vari esperti, quali il prof. Brusaferro, oltre alle carte acquisite nel corso dell’indagine potrebbero avere un peso determinante per le decisioni dei pm bergamaschi, che dovranno accertare eventuali responsabilità e definire, a seguito di questa decisione, se mantenere l’inchiesta a Bergamo o passarla alla Procura di Roma.

Calendario Tweet

aprile 2024
L M M G V S D
« Mar    
1234567
891011121314
15161718192021
22232425262728
2930