Coronavirus, Diego Della Valle scrive all’America: «L’Italia ha saputo affrontare il Covid. Ora ripartenza»

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Diego Della Valle, imprenditore di punta di un’Italia che vuol superare la pandemia – oltre ad essere stato per 18 anni azionista unico della Fiorentina – si è rivolto agli americani e agli italiani che vivono negli Stati uniti attraverso una lettera aperta pubblicata da «America oggi», importante quotidiano d’informazione italo-americano, che ha instaurato una collaborazione con Firenze Post. Iniziativa di cui il nostro giornale è francamente orgoglioso.

Pubblichiamo volentieri la lettera di Diego Della Valle perchè, oltre a ribadire il fortissimo legame fra popoli e nazioni, rappresenta una sollecitazione a ripartire, dopo l’emergenza Covid-19, con la forza della volontà e dell’intraprendenza produttiva, scavalcando una politica che, troppo spesso, fa da ristagno e non da motore propulsivo. Fra l’altro, il legame di Diego Della Valle con gli Stati Uniti si è consolidato proprio nelle ultime settimane. Il patron della Tod’s ha acquistato un’altra favolosa residenza negli Stati Uniti: ha comprato per 14 milioni di dollari, a Miami, la villa di 900 metri quadrati che apparteneva a Billy Joel, icona musicale e sei volte vincitore del Grammy Award, oscar della musica.

LETTERA APERTA DI DIEGO DELLA VALLE ALL’AMERICA

Noi Italiani stiamo dimostrando di saper affrontare le emergenze con determinazione e con grande senso di solidarietà, come attesta la nostra storia che tutto il mondo ci riconosce. L’orgoglio con cui mi rivolgo a voi è quello di un italiano che, da sempre, ha sostenuto il nostro Paese nel mondo e che sa di trovare in voi interlocutori sensibili e fieri delle proprie radici.

Perché è di questo che si parla quando si parla di italianità: non solo una provenienza o una nazionalità ma una appartenenza a una
cultura che affonda le proprie radici in quella storia che tutto il mondo ci riconosce. Stiamo dimostrando quanto noi italiani possiamo affrontare le emergenze, con determinazione e, ancora più importante, con grande senso di solidarietà. Il nostro tessuto economico è forte di una rete di piccole e medie realtà che si integrano e sono sinergiche con il territorio che le ospita. Gli imprenditori sono parte delle aziende e ne conoscono le caratteristiche e le potenzialità. Una vicinanza al territorio che permette di pianificare, oggi, azioni che avranno un impatto nell’immediato futuro e, spero, sull’intero sistema produttivo che verrà.

La collaborazione con le associazioni e i centri territoriali dovrà essere parte integrante delle strategie aziendali. Solamente in una
società solidale potranno prosperare le aziende e il supporto al territorio deve diventare una voce importante del conto economico.
Pensando alla storia degli italiani in America, questo concetto diventa sempre più evidente. La costruzione della comunità italiana in USA ha basato la sua solidità sui principi di reciprocità e di supporto tra connazionali che, anche e soprattutto a livello imprenditoriale, hanno saputo creare una rete che comprendesse anche chi non aveva immediato accesso al tessuto produttivo. Dal piccolo salone del barbiere alla grande catena di ristorazione, ai grandi player dell’import/export, fino alle più alte cariche rappresentative, gli italiani e i loro discendenti si sono distinti per la loro capacità di declinare sul territorio quelle che sono sempre state le nostre caratteristiche più
riconosciute: creatività, voglia di fare, entusiasmo e velocità nell’apprendere.

Io, personalmente, ho un legame inscindibile con gli Stati Uniti perché, se è vero che i primi segni del successo delle mie aziende sono
arrivati dall’Italia, sono stati gli Stati Uniti a consacrarne l’internazionalità. Sono stato a New York per la prima volta a 16 anni e mi ha subito molto colpito l’approccio completamente diverso al lavoro da quello che avevamo noi. Dopo più di 30 anni posso dire che
rimane uno dei posti più affascinanti al mondo. Oggi ho un figlio e tre nipoti che vivono a NY, ho casa a NY e Miami, è un Paese che, quando posso, frequento sempre molto volentieri, dove spero di poter tornare presto.

Diego Della Valle

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