Il padre francescano Massimiliano Rosito, per lungo tempo punto di riferimento nella vita spirituale e culturale della città di Firenze, colui che mise in salvo il Crocifisso di Cimabue dopo l’alluvione dell’Arno del 1966, è morto all’età di 91 anni. L’annuncio del “ritorno alla casa del Padre” è stato dato oggi dalla famiglia dei Frati Minori Conventuali insieme all’Opera di Santa Croce.
E’ deceduto la notte scorsa al Convitto ecclesiastico di viale Machiavelli a Firenze. Il feretro sarà esposto già da domani mattina nella basilica di Santa Croce mentre il funerale si svolgerà martedì 9 giugno (l’orario è da definire). “Con il suo impegno instancabile e appassionato”, padre Rosito ha diffuso attraverso la rivista “Città di Vita”, di cui è stato animatore e direttore, “la ricchezza e la profondità , sempre contemporanee, del messaggio di Francesco d’Assisi”. Padre Massimiliano Giuseppe Rosito era nato a Ferrandina, in provincia di Matera, il primo dicembre del 1928. Divenuto frate a 21 anni nella famiglia francescana dei Frati minori conventuali e in seguito ordinato sacerdote a Roma, ha trascorso a Firenze, nella basilica di Santa Croce, larga parte della sua esistenza, svolgendo un ruolo di primo piano anche nei giorni drammatici dell’alluvione dell’Arno del novembre del 1966.