I dati delle prime domande di regolarizzazione dei lavoratori irregolari, in massima parte migranti o clandestini, non con fermano proprio la lacrimevole esultanza della ministra Bellanova scoppiata in un pianto dirotto degno della migliore sceneggiata della Fornero, né, almeno per ora, i timori delle opposizioni. I dati sui primi 4 giorni del processo di regolarizzazione dei migranti – secondo quanto si apprende – indicano che circa 9.500 domande sono già state inviate o in corso di presentazione. Le procedure, iniziate il primo giugno, sono gestite dallo Sportello unico per l’immigrazione delle prefetture e dalle questure.
Il video tutorial che spiega le procedure di emersione sul sito del ministero dell’Interno è stato visualizzato più di 60 mila volte. Sarà possibile presentare le domande fino al 15 luglio. I dati verranno comunicati dal Viminale in due tappe intermedie: il 15 giugno e il primo luglio.
Il numero di 9.500 domande conferma l’impressione di una partenza relativamente lenta. Due le possibilità previste dalla norma: il datore di lavoro potrà sottoscrivere un nuovo rapporto di lavoro subordinato o dichiararne uno irregolarmente instaurato con cittadini italiani o stranieri presenti sul territorio nazionale prima dell’8 marzo; gli stranieri con permesso di soggiorno scaduto dal 31 ottobre potranno chiedere un permesso di soggiorno della durata di sei mesi.
I settori interessati sono agricoltura, zootecnia, assistenza alla persona e lavoro domestico. Le procedure prevedono che presso lo Sportello unico per l’immigrazione istituito nelle Prefetture i datori di lavoro operanti nei settori indicati presentino istanza in favore di cittadini extracomunitari. Le istanze devono essere presentate esclusivamente con modalità informatiche dal 1 giugno al 15 luglio sull’applicativo accessibile all’indirizzo https://nullaostalavoro.dlci.interno.it/ utilizzando il sistema di identificazione digitale SPID e seguendo le istruzioni presenti sul manuale utente disponibile sul medesimo sito web.