Cominciamo dal titolo: Rocco Commisso vuole portare la Fiorentina ad essere uno dei primi club al mondo. Senza follie, ma con tanto impegno. E’ la sua scommessa, dopo essere diventato uno degli uomini di punta della classifica di Forbes, che mette in fila i più ricchi del mondo. Ha festeggiato il suo primo anno di presidenza della Fiorentina, Commisso, attraverso una conferenza stampa a distanza. Lui negli Stati Uniti, collegato in diretta su Viola channel: ha risposto alle domande registrate dei giornalisti. Ha parlato a lungo, cominciando con una notizia: anche Beppe Iachini è stato contagiato dal coronavirus. Ha rivelato: «Anche il nostro allenatore è stato malato in questi mesi, non lo sapevo, ha tutto il mio supporto». E rispondendo alle molte domande sul futuro della panchina viola, dopo la fine del campionao che riprenderà il 22 giugno con la partita contro il Brescia, Commisso è stato cauto: «Bisogna vedere cosa succederà in questo finale di campionato, Iachini mi ha ben impressionato finora, ha fatto un buon lavoro, ma adesso a lui e ai giocatori dico di concentrarsi sulle prossime gare, faccio gli scongiuri ma non devono esserci brutti scherzi, dobbiamo restare in Serie A, dopodiché progetteremo il rilancio per la futura stagione».
RIALTI – Ma andiamo per ordine: ha cominciato ringraziando Firenze per come ha accolto lui e la sua famiglia. Poi Joe Barone e i collaboratori più stretti. Quindi il ricordo di Alessandro Rialti, il collega scomparso in aprile e al quale dovrebbe essere intitolata la tribuna stampa dello stadio. Proprio ieri, Commisso ha scritto all’Associazione Stampa Toscana e al Gruppo toscano giornalisti sportivi dicendosi entusiasta dell’iniziativa. Ma l’ultima parola spetterà al Comune. Ha detto: «Mi piace ricordare, prima di cominciare, Alessandro Rialti, che ha fatto con me una delle ultime interviste. E’ stato il primo a farmi le domande in conferenza stampa. Sono sicuro che tutti lo ricordano come una persona onesta e leale: ci manca e ci mancherà molto».
CENTRO SPORTIVO – Quindi i progetti, cominciando da quello già in cantiere, ossia il Centro sportivo: «Ringrazio il Sindaco Casini, la Soprintendenza e l’architetto Casamonti. Si sono persi tre mesi con la pandemia, serve qualche mese in più per costruire: cominceremo intorno al 1 ottobre, forse prima. La novità? Questa settimana abbiamo fatto il contratto con il primo costruttore della villa. Tra poche ore vedrete come era la villa e come sarà in futuro. Vedrete come sarà bella. Tra una settimana vedrete il rendering dei palazzetti del centro sportivo. L’obiettivo è finire entro la stagione 2020/2021. Ci saranno parcheggi, poi ci arriverà la tramvia. Dentro ci sarà un mini stadio, i nostri tifosi potranno vedere gli allenamenti vicino a me in tribuna».
STADIO – Ha rifatto la storia, Commisso, partendo dalla delusione della Mercafir, dove nessuno voleva dire i costi reali. Che sarebbero saliti a 60 milioni, mentre lui ne aveva ipotizzati 6 per l’acquisto del terreno. Poi l’altra scottatura con il soprintendente Pessina per tenrare di restaurare il Franchi. E ora? Ha parlato di 4 opzioni: «La prima: se il comune vuole salvare Campo di Marte, gli dico di fare quello che vuole, ma serviranno almeno 3-4 anni. Fate adesso le cose essenziali, come seggiolini, bagni, luci, eccetera. Io non metterò soldi se devo avere a che fare con la Soprintendenza. Essere padrone del proprio destino è importantissimo, quando spendi tanti soldi. Seconda opzione: potrei fare tutto io, sarei più flessibile, ma non di proprietà al cento per cento della Fiorentina, visto che lo stadio è un bene pubblico. L’importante è che lo stadio non sia un monumento, il comune ci dovrebbe dare quello che serve: tramvia, parcheggi, tasse ridotte, tutto quello che servirebbe per mandare avanti la Fiorentina. La Soprintendenza, con tutto il rispetto, dovrebbe occuparsi di altri monumenti. Terza opzione: se qualcuno individua un’area nuova noi la valutiamo, non spetta a noi parlare delle Cascine o di altre aree. Quarta opzione: Campi Bisenzio, noi inizieremo già a lavorare su come fare le cose in fretta».
MERCATO – Si è detto soddisfatto della conferma di Daniele Pradè come direttore sportivo. Poi si è chiuso: «Non faccio promesse che non posso mantenere. Non dico frottole, sono stato molto trasparente. Pradè mi dice che il mercato adesso è diverso, può darsi ci siano anche scambi. La voglia del prossimo anno è quella di non rimanere mai più nel lato destro della classifica. Io voglio stare il più alto possibile nella parte sinistra della classifica».
CHIESA E CASTROVILLI – Fra i gioielli viola punta su Chiesa o su Castrovilli? Ed ecco la risposta: «I ragazzi si concentrino su queste dodici partite, non c’è niente di mercato. Chiesa se vuole andare via lo può fare, al prezzo giusto del cartellino. Gaetano ha rinnovato per cinque anni, è innamorato, ha la ragazza fiorentina, lui vuole stare a Firenze. Gaetano, non mi deludere che sei del Sud come me! Vorrei dargli la maglia 10 e anche Antognoni sarebbe contento»
BELOTTI O PIATEK – Nelle domande registrate dei giornalisti ci sono molti nomi con riferimenti al mercato. Fra i più citati Belotti e Piatek. Commisso non si è sbottonato, com’era prevedibile: «Non posso dare risposte precise, quindi non ne dò. I grandi investimenti sono stati fatti, anche a gennaio. Ma non andiamo indietro, anche se abbiamo preso Agudelo, Igor, Cutrone, Duncan, Amrabat, Kouame… Iachini e Pradè decideranno, come centravanti abbiamo Cutrone, Vlahovic, Kouamè, poi Sottil, Ribery, Chiesa… Abbiamo una bella squadra, però se servono rinforzi li prenderemo, rispettando i limiti finanziari che ci impone la Uefa, con o senza Financial Fair Play».
BARONE IN LEGA – La Fiorentina riuscirà a contare nelle stanze della Federcalcio e della Lega? «La proprietà, attraverso Joe Barone, merita il rispetto che oggi ha. I messaggi di Malagò, Gravina, Dal Pino e tutti gli altri, sono merito di Joe. C’è qualche personaggio antipatico nel calcio italiano, qualcuno più simpatico. Per noi è un onore che Joe possa entrare ad alti livelli nel calcio italiano. Noi chiediamo solo che regole e rispetto siano uguali per tutti: non mi sento meglio di un altro, ma non siamo secondi a nessuno. Sono l’unico nel calcio italiano che ha investito così tanto nell’ultimo anno. I soldi sono tutti di Rocco, al 100%, mentre in tutte le altre squadre ci sono altri investitori, a cominciare da Juventus, Inter e Milan. Qui, se facciamo lo stadio, arriviamo a spendere 500 o 600 milioni. E sono tutti soldi miei».
CASO FLOYD NEGLI USA – Si è fatto serio, Commisso, quando è arrivata la domanda sull’afroamericano ucciso dal poliziotto a Minneapolis. E ha affermato: «Mi è dispiaciuto molto, non sarebbe mai dovuta succedere questa cosa. Il razzismo va avanti da molti anni qui in America. Pure io sono stato discriminato, quando sono arrivato. Noi siamo al 100% per le diversità, guardate il nostro ultimo mercato, con Duncan, Kouame, un marocchino come Amrabat, un colombiano come Agudelo. Su questo non transigo, se esiste il razzismo in Italia va mandato via».
CLASSIFICA – L’ha detto chiaro e tondo, Commisso: vuole la Fiorentina stabilmente nellaparte sinistra della classifica. Mandando un messaggio chiaro a tutticoloro che fanno parte del club: «Io voglio vincere partite e trofei, ma dobbiamo essere pratici. Un passo alla volta, voglio restare a Firenze e fare la mia parte, portando la Fiorentina in alto. Non so dire se se arriveremo quarti, sesti o ottavi. Però dobbiamo stare a sinistra in classifica. La cosa importantissima è avere ricavi per investirli sui giocatori. Con 100 milioni di fatturato all’anno non posso spenderne 150 per i giocatori. Non si può fare sempre come quest’anno, che a livello finanziario è stato un disastro. La Fiorentina deve diventare a lungo termine un punto di arrivo per un giocatore, deve essere una delle più belle squadre d’Europa. Ed entrare nella cerchia dei migliori 20 club del mondo. Sarebbe bello se mi lasciassero fare lo stadio proprio per centrare questo grande obiettivo». Chiusura con i messaggi del figlio Joseph, di Joe Barone, di Antognoni, dei giocatori. Lui ha ringraziato, un po’ commosso. Ma convinto di aver mandato molti messaggi. Soprattutto a Palazzo Vecchio.
Sandro Bennucci