Fase 2, cinema e gestori sul piede di guerra: «Norme impossibili». Verdone: «No al drive-in»

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Non sono convinti, i gestori di cinema, di poter riaprire con queste norme. E nemmeno attori e registi del calibro di Carlo Verdone, Paolo Sorrentino, Pier Francesco Favino. Dall’annuncio del DPCM del Governo che stabiliva la riapertura delle sale cinematografiche al 15 giugno, l’industria cinematografica tutta sta dibattendo su fattibilità, opportunità e opzioni alternative. A pochi giorni dal decreto, l’ANEC – Associazione Nazionale Esercenti Cinema, facendosi portavoce di chi da vicino ha subito economicamente e pesantemente il lockdown ha fatto sapere, attraverso le parole del suo presidente Mario Lorini che «in queste condizioni le misure per le sale cinematografiche sono irricevibili. Prefigurano un’insostenibilità economica e operativa che può minare il riavvio del settore: come ANEC abbiamo accettato la data per la ripartenza posta al 15 giugno, ma rispetto alle soluzioni per altre categorie, quelle che ci riguardano ci risultano inspiegabilmente penalizzanti e costituiscono anche un problema di immagine oltre che economico per il comparto».

Facile immaginare la difficoltà di poter sostenere, in così breve tempo, le spese per mettere a norma tutti i cinema al chiuso
d’Italia per permettere un distanziamento adeguato e la sanificazione a norma di legge. Basti citare solo alcune delle
disposizioni contenute nel decreto, 13 regole da rispettare per garantire la riapertura tra cui: misurare la temperatura a tutti
gli spettatori, con l’esclusione di chi ha piu’ di 37,5; igienizzazione delle sale e dei servizi igienici, ricambio dell’aria e introduzione di sistemi di disinfezione per le mani; numero di spettatori fissato a 200 per le sale al chiuso; vietata la vendita e il consumo di bevande e generi alimentari: pagamento elettronico dei biglietti; segnaletica e obbligo di mascherine per spettatori e addetti ai lavori. Se la restrizione è a 200 spettatori per le sale al chiuso, e’ invece di 1000 per le sale all’aperto. Confermata infatti l’arena estiva Cinema in Piazza.

Il presidente della manifestazione Valerio Carocci, il 19 maggio ha dato appuntamento a luglio dicendo: «Confermiamo la stagione
estiva della manifestazione Il Cinema in Piazza a Piazza San Cosimato, alla Cervelletta e al Porto Turistico di Roma a Ostia. Da settimane siamo al lavoro in silenzio per studiare le nostre possibilità e per questo motivo abbiamo scelto di svolgere la nostra iniziativa a ingresso gratuito dal 3 luglio al 30 agosto, ovvero posticipandola di un mese». Intanto, tra gli esercenti e distributori si cercano nuove soluzioni e dopo MioCinema, piattaforma digitale nata da una collaborazione tra Circuito Cinema (che comprende sale a Roma e Firenze), Lucky Red Distribuzione e MyMovies.it, arriva l’iniziativa #Iorestoinsala, in partenza il 26 maggio che raggruppa 71 esercenti ( ma aperta a chi vorra’ iscriversi). Con il supporto tecnologico di MyMovies, ogni esercente avrà a disposizione la propria sala virtuale dove avrà liberta’ di programmazione proprio come accadeva per quella avrà libertà di programmazione proprio come accadeva per quella fisica.

A differenza di MioCinema che prevede la stessa programmazione per tutti, #Iorestoinsala si pone come obiettivo di ristabilire il
rapporto tra gli esercenti ed il loro pubblico dando libertà di programmazione, come sottolinea Lionello Cerri , direttore
dell’Anteo di Milano che ricorda: «L’iniziativa ha carattere nazionale, parte dal Piemonte e arriva in Sicilia e Sardegna».

Gianluca Farinelli, direttore della Cineteca di Bologna aggiunge: «Ognuno potra’ sviluppare in liberta’ la propria politica di
programmazione, ci saranno film gia’ disponibili online e altri inediti ma soprattutto uno sguardo e la capacità di programmare
che solo chi conosce bene il proprio pubblico puo’ offrire». Gianluca Guzzo di MyMovies assicura: «La piattaforma non acquisisce il dato dell’utente, non ci sara’ trasferimento di dati, l’indipendenza della sala cinematografica è garantita, così come il pagamento».

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Ma che ne pensano registi e attori di questi cambiamenti che vengono proposti in questo periodo e cosa ci riserva il futuro?
Carlo Verdone, Paolo Sorrentino e Pierfrancesco Favino su Sky TG24 hanno detto la loro: «I film andrebbero distribuiti anche
attraverso tv e streaming, la sala sopravvive in occasione di eventi», ha sottolineato Sorrentino. Mentre all’idea dei Drive-in si
e’ opposto Verdone: «Il drive in è un’idea assurda, va bene come un’arena estiva per una retrospettiva, una specie di cineclub
estivo, non credo però che riesca a risollevare le sorti del cinema italiano». Infine il Favino fresco di David pone l’accento
soprattutto sui lavoratori dello spettacolo: «mi piacerebbe che il nostro ambiente venisse guardato come un ambiente di lavoratori e non solo di persone dotate di talento. Siamo dei lavoratori come tutti gli altri e abbiamo bisogno di tutele».

Ernesto Giusti

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