Ripartenza delle attività lenta e con molte incertezze

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AGIPRESS – FIRENZE – Trascorsi i primi giorni dopo la riapertura delle attività, si ha già un’idea chiara di quanto sta accadendo in Toscana: sofferenze per alcuni settori, in particolare per il mondo dei pubblici esercizi, della ristorazione e degli alberghi, a cui fanno riscontro il leggero sprint iniziale della moda ed i buoni risultati per parrucchieri ed estetiste. A comunicare tale tendenza, Confesercenti Toscana che specifica come a pesare sui consumi sia ancora l’onda lunga dell’emergenza e un ancora ridotto movimento di clienti che, insieme alla mancanza di turisti, è molto evidente nelle strade, nelle piazze e nelle vie dello shopping della Toscana. “E’ chiaro – spiega Nico Gronchi presidente Confesercenti Toscana – che il bisogno di tornare al lavorare, in sicurezza e nel rispetto delle prescrizioni, era fortissimo in tutti i settori e in queste ore contiamo di chiudere anche sui protocolli per gli ultimi settori che devono ripartire come ad esempio campeggi, villaggi turistici o parchi tematici”. “Se rimarranno sotto controllo le questioni sanitarie, la Toscana ha imboccato la strada per la ripartenza, anche se sarà lenta e particolarmente complessa per le Città d’arte, per i luoghi a forte vocazione turistica e con grandi incertezze per molti settori – ha continuato Gronchi che conclude: “Bisognerà porre attenzione e maggiori fondi nel settore del credito: se oltre il 50% delle imprese toscane ha richiesto finanziamenti previsti dal decreto liquidità, in linea con la media Nazionale, qui le risposte negative sfiorano il 50%. Così come massima attenzione deve essere posta sui sostegni ai settori in particolare difficoltà, come ad esempio la ristorazione e sugli investimenti in particolare su turismo e infrastrutture e qui la sfida alla quale siamo chiamati è particolarmente complessa”.

LO STUDIO – Secondo uno studio interno effettuato da Confesercenti, queste sarebbero le specificità in Toscana: ben il 98% di parrucchieri toscani di dichiara soddisfatto, 10 punti sopra la media nazionale e quasi il 90% di parrucchieri ed estetisti hanno allungato l’orario di lavoro; nella moda invece solo il 25% la ritiene una buona partenza, sotto di ben 8 punti la media nazionale e solo un terzo dei negozi Toscani ha messo in campo promozioni per la riapertura contro il 70% dei negozi del Nord Italia; uno su quattro poi i bar soddisfatti della riapertura e solo il 7% tra ristoranti, pizzerie e trattorie, i cui dati rischiano di essere allarmanti: dopo i primi giorni di riaperture dei non molti che hanno riavviato l’attività, il 12% ha dichiarato di voler tornare a chiudere l’attività e aspettare ancora per riaprire. Per tutte le attività poi, ben 9 su 10, sono eccessivi i costi per sanificazione, Dpi e nuova organizzazione lavoro soprattutto nel caso di ristoranti e servizi alla persona.

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