Addio a Gigi Simoni, allenatore gentiluomo. Aveva 81 anni

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Luigi Simoni, per amici e avversari semplicemente ‘Gigi’. Il mondo del calcio dice addio al tecnico di Crevalcore uno degli allenatori più amati e rispettati in Italia per il suo stile misurato e mai sopra le righe che ha caratterizzato la sua lunga carriera, dalla sua prima esperienza in panchina al Genoa (1975 al 1978 dove tornerà i altre due occasioni) passando per Brescia, Pisa, Empoli, Cosenza, Carrarese, Cremonese, Napoli, Inter, Piacenza, Torino, Cska Sofia, Ancona, e nuovamente Napoli, Siena, Lucchese, Gubbio per finire con la Cremonese nella stagione 2013-2014.

Classe 1939, Simoni prima della panchina ha avuto una discreta carriera da calciatore: giovanili della Fiorentina e poi Mantova, Napoli, Torino, Juventus, Brescia e Genoa dove chiuse nel 1974. L’impatto da allenatore fu subito vincente. Arrivato alla guida del Genoa nell’estate del ’75 l’anno dopo il suo primo incarico ottenne la promozione in Serie A. Passaggio di categoria che ripeterà altre volte portando agli onori della massima divisione squadre come il Pisa, il Brescia, la Cremonese (di cui fu artefice del periodo d’oro assieme al presidente Luzzara) e l’Ancona, oltre ad ottenere una promozione in C1 con la Carrarese.

Profondo conoscitore del mondo del calcio, Simoni oltre alle doti tattiche ha avuto tra le sue migliori qualità la capacità d iparlare con i giocatori e motivarli. Il momento più alto della sua carriera probabilmente l’approdo all’Inter nella stagione 1997-98. I nerazzurri, spinti da Ronaldo contendono il titolo alla Juve perso tra le polemiche nello scontro diretto a Torino caratterizzato dall’oramai famoso contatto in area tra Iuliano e Ronaldo. I ‘veleni’ per il mancato scudetto trovano consolazione nella vittoria della Coppa Uefa a Parigi contro la Lazio. L’anno seguente, coi nerazzurri rafforzati dall’arrivo di Baggio, non sarà fortunato per Simoni esonerato a novembre ma per sempre nei cuori dei tifosi.

Una carriera in panchina lunga quasi 40 anni per il tecnico emiliano che ha visto alti e bassi. Per lui oltre a promozioni, un successo europeo con l’Inter e il riconoscimento della ‘Panchina d’oro’ 1997-1998 anche qualche delusione, 3 retrocessioni (due col Genoa e una con la Cremonese) e 8 esoneri. Una lunga storia di sport che termina oggi, dopo una lunga lotta con una terribile malattia, nell’anniversario del decennale del Triplete interista.

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Aggiungo un’esperienza personale. Da Prefetto di Pisa avevo organizzato insieme al sindaco Fontanelli, una squadra di calcio vip che si esibiva per beneficenza, io ero il portiere, Fontanelli giocava in avanti. Nel 2001 un’Arena Garibaldi strapiena fu teatro dell’incontro benefico fra la nostra squadra e la Nazionale Cantanti di Gianni Morandi, e Simoni era il nostro allenatore. A un quarto d’ora dalla fine, visto che i cantanti perdevano, Simoni fece uscire il prefetto-portiere che aveva parato quasi tutto e fece entrare il n. 12. I cantanti pareggiarono di lì a poco, ma Simoni si complimentò con me con una simpatica pacca sulle spalle e con un sorriso che rispecchiava tutta la sua umanità.

Paolo Padoin

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