Bekaert: interesse e nuove proposte di soggetti industriali italiani, risultato riunione Mise

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Si è svolto in videoconferenza l’incontro per la vertenza Bekaert, convocato dal Ministero dello Sviluppo Economico.
Sernet, l’advisor incaricato da Bekaert di lavorare per la reindustrializzazione del sito e la salvaguardia occupazionale, ha informato istituzioni e sindacati che ad oggi sono ancora in cassa integrazione 180 lavoratori, di cui 141 operai, 20 operai specializzati e 19 impiegati e quadri.
Tra le manifestazioni di interesse è ancora presente quella di Trafilerie Meridionali, con un piano industriale da rivedere dopo la crisi dovuta al Covid-19.
Vi è inoltre la manifestazione da parte di un grande soggetto industriale italiano, attivo nella produzione di acciaio di cui non sono note le ragioni sociali per vincolo di riservatezza, ed una seconda partnership tra soggetti italiani operanti nella produzione di acciaio e nella trafilatura che stanno elaborando una proposta. Un ulteriore soggetto industriale indiano, non noto, operante nel settore, aveva manifestato un interesse attualmente ritenuto da Sernet congelato ma non ritirato, e resta il progetto della Steelcoop Valdarno di rilevare lo stabilimento per la produzione di hose wire e servizi di manutenzione, affiancata da un partner industriale.

Per Fiom e Cgil di Firenze, Daniele Calosi ed Enzo Masini, durante l’incontro, hanno dichiarato: «Occorrono trasparenza, rapidità e l’assunzione di un ruolo centrale, ad oggi non esercitato, da parte del Ministero dello Sviluppo Economico, cui chiediamo di convocare ad un tavolo tutti i soggetti interessati alla reindustrializzazione.
Ad oggi restano solo pochi mesi alla scadenza dell’ammortizzatore, pertanto occorre prevedere momenti di aggiornamento più frequenti (il precedente incontro risale al 16 dicembre 2019) più approfonditi e improntati alla concretezza. Chiediamo inoltre al Ministero, in collaborazione con le istituzioni locali, di verificare l’attenzione riposta alla salvaguardia occupazionale dai parte di tutti i soggetti interessati, senza nessuna esclusione a priori, piuttosto cercando sinergie che garantiscano il riassorbimento dell’occupazione. Come Cgil non accetteremo soluzioni parziali.»

Ma non c’era solo la Cgil, anche la Cisl fa sentire la sua voce: «Dall’incontro di oggi è emerso un nuovo importante interessamento per la reindustrializzazione della Bekaert di Figline Valdarno, che si aggiunge a quelli già conosciuti, ed è una novità che accogliamo positivamente.» A dirlo, al termine della videoconferenza con il Mise svoltasi oggi pomeriggio sul processo di reindustrializzazione dello stabilimento valdarnese, sono Fabio Franchi, segretario generale aggiunto Cisl Firenze-Prato e Alessandro Beccastrini, segretario generale Fim-Cisl Toscana.
«Come Cisl e Fim abbiamo ribadito che, come chiesto anche dalla lettera dei cento lavoratori nei giorni scorsi, oggi più che mai c’è bisogno di trasparenza e certezza di una soluzione industriale, sostenibile, affidabile e duratura, per i lavoratori della Bekaert. Per un percorso di questo tipo servono soggetti industriali che conoscano il mercato di questo settore, non facile. Il fattore tempo è cruciale – concludono Franchi e Beccastrini – per questo è necessario che tutti gli attori di questa partita decisiva, a cominciare dal Mise, siano in grado di arrivare velocemente a una conclusione e presentare alle organizzazioni sindacali un piano industriale che risponda a queste caratteristiche. In quest’ottica è importante anche che sia chiaro che a coordinare tutta l’operazione è il ministero dello Sviluppo economico e l’advisor Sernet scelto dall’azienda e che non ci sono altri attori in campo.»

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