Francia, coronavirus: governo stanzia 18 miliardi a sostegno del settore turistico

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Il turismo deve probabilmente far fronte alla peggiore prova della storia moderna, è tra i fiori all’occhiello dell’economia francese e il suo salvataggio è dunque una priorità nazionale. È quanto ha affermato il premier francese, Edouard Philippe, annunciando un piano senza precedenti con impegni per 18 miliardi di euro a sostegno del settore turistico messo in ginocchio dall’emergenza coronavirus.

Nel Piano – come spiegato al termine di un comitato interministeriale a Matignon – è previsto un ampio accesso al fondo di solidarietà, una disoccupazione parziale per le aziende del settore con il rimborso del 70% del salario dei lavoratori, nonché un raddoppio del plafond giornaliero dei ticket restaurant, aumentato da 19 a 38 euro.

Per comprendere il peso del settore turistico per la Francia (il settore vale circa l’8% dell’economia nazionale) basta guardare ai dati dello scorso anno. Nel 2019 il Paese, con circa 90 milioni di turisti – secondo i dati forniti dal Governo – è stato il più visitato al mondo.

In questo scenario Philippe ha annunciato anche il via libera alle vacanze estive. «I francesi potranno andare in vacanza in Francia a luglio e agosto, possono quindi procedere senza preoccupazioni alle loro prenotazioni» ha affermato il premier avvertendo tuttavia sulla possibilità di restrizioni molto localizzate in funzione dell’evoluzione dell’epidemia da Covid-19. «Nell’ipotesi in cui l’evoluzione dell’epidemia non rendesse possibile la partenza – ha assicurato Philippe – gli attori del turismo, gli albergatori, si sono impegnati a fare in modo che i villeggianti siano totalmente rimborsati».

Le reazioni In Italia – «La Francia oggi ha annunciato un piano Marshall per il turismo, serve subito uno choc positivo per un settore così strategico per l’economia del Paese e sostenere le imprese in questa crisi senza precedenti» ha commentato il presidente di Assoturismo Confesercenti, Vittorio Messina. Lamentando, all’indomani dell’approvazione del decreto Rilancio, la poca considerazione del settore in Italia, Messina ha chiesto «interventi più sostanziosi di liquidità immediata a fondo perduto, velocizzando al massimo la semplificazione dei procedimenti burocratici in quanto per le imprese ricettive l’onda lunga della crisi si protrarrà fino al prossimo anno».

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