La notizia è ufficiale: Silvia Romano è libera. La cooperante 24enne della onlus Africa Milele era stata rapita il 20 novembre del 2018 in Kenya, nel villaggio di Chakama, a 80 chilometri da Malindi. Secondo quanto ricostruito dalla Procura di Roma e dai carabinieri del Ros, era tenuta prigioniera in Somalia da uomini vicini al gruppo jihadista Al-Shabaab, l’organizzazione somala affiliata ad Al Qaeda e
considerata ostaggio politico.
Silvia Romano si trova ora in un campo Onu a Mogadiscio. Ha parlato a lungo per telefono con la mamma e con il presidente del consiglio, Giuseppe Conte. Il suo arrivo in Italia è previsto per domani, domenica 10 maggio, intorno alle 14, all’aeroporto militare di Ciampino.
A quanto aveva appreso l’Adnkronos da fonti somale, dunque, la volontaria sarebbe stata individuata come obiettivo da al Qaeda perché i jihadisti ritenevano facesse proselitismo religioso: una circostanza che fa della cooperante un ostaggio di particolare valore dal punto di vista della propaganda islamista, complicando un rapimento che si protraeva ormai da quasi un anno e mezzo e per il quale non sarebbe mai stato chiesto un riscatto.