Regolarizzazione migranti: Bellanova e Pd premono, M5S perplesso, Lamorgese cerca mediazione. Salvini attacca

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«Sull’emersione dei lavoratori in nero c’è una condivisione di fondo. Ieri abbiamo avuto degli incontri. Riguarderà anche tanti italiani oltre che gli stranieri. C’è la necessità di far emergere questi lavoratori non solo per garantire i diritti delle persone, ma anche per esigenze di sicurezza sanitaria che in questo momento sono necessarie. Stiamo lavorando e spero che nelle prossime ore si riesca ad arrivare ad un testo definito». Lamorgese guarda con favore ad un’ipotesi di regolarizzazione che non coinvolga solo i braccianti agricoli (e non sia limitata agli stranieri) e cerca una soluzione che possa mettere d’accordo tutti. I numeri che l’ex prefetta ha in mente sono però decisamente più bassi di quelli prospettati dalla ministra per le Politiche agricole, anche se al momento non possono esserci certezze. I 600mila rappresentano la platea di coloro che sono potenzialmente interessati dal provvedimento. A Radio anch’io Lamorgese aggiunge: «Gli italiani hanno dimostrato grande senso di responsabilità in questi primi giorni di Fase 2. Dopo settimane di chiusura si poteva pensare a qualche comportamento non proprio in linea con le prescrizioni, cosa che non c’è stata e quindi sono soddisfatta. I controlli sono stati numerosi mentre le persone sanzionate sono state in un numero davvero limitato. Serve verificare – ha spiegato Lamorgese – aspetti specifici: l’assembramento e il distanziamento sociale, nella consapevolezza che non devono esserci comportamenti irresponsabili e per ora non ci sono stati».

BELLANOVA – Quella sulla regolarizzazione non è una battaglia strumentale per il consenso. Queste persone non votano. Se non passa, sarà un motivo di riflessione sulla mia permanenza al Governo. Non sono qui per fare tappezzeria, ha spiegato a ‘Radio anch’io’ la ministra delle Politiche agricole Teresa Bellanova. Certo che questo tema è ragione di permanenza nel Governo – ha detto all’ANSA la ministra annunciando l’incontro del settore con Conte e Gualtieri -. Significa decidere da che parte stare: se con la legalità e la tutela del lavoro, in agricoltura e dovunque, o con i caporali, la criminalità, la concorrenza sleale che danneggia le migliaia di aziende che scelgono la competitività sana e difendono ogni giorno il valore della responsabilità sociale dell’impresa».

«Se c’è un ministro di un settore strategico come l’Agricoltura che minaccia le dimissioni sull’ipotesi di regolarizzazione di 600mila lavoratori irregolari, se c’è un contrasto nel governo su questo è gravissimo. sarebbe un pessimo segnale per chi lavora e paga le tasse regolarmente”: lo ha detto il leader della Lega Matteo Salvini a Skytg24 di Teresa Bellanova. Io poi ovviamente sono contrario a una maxisanatoria di massa. A un settore strategico come quello dell’agricoltura serve un intervento immediato a fondo perduto e non regolarizzazioni», ha concluso.

«Le ipotesi di sanatoria in campo riguardano la possibilità di concedere permessi di soggiorno temporanei per gli immigrati irregolari – dice il capo politico di M5s Vito Crimi a Radio 24 -. Questo non aiuta l’emersione del lavoro nero, anzi lo fa aumentare. Non accetto però i permessi di soggiorno temporanei, perché così il lavoro nero aumenta».

Sulla stessa posizione Provenzano. «C’è un tema in agricoltura – ha ricordato il ministro per il Sud – che è un’emergenza da risolvere non più procrastinabile: dai campi arrivano i cibi che consumiamo sulle nostre tavole, dobbiamo ora portare anche nei campi quei diritti negati a chi ci lavora. La regolarizzazione e l’emersione del lavoro nero non solo risponde ad un’esigenza di giustizia, ma è anche un incentivo a fare ulteriori passi di modernizzazione al settore agricolo». Per Provenzano la misura dovrebbe riguardare anche colf e badanti, nonchè i lavoratori italiani in nero. Catalfo vuole invece ‘paletti’ che restringano la platea dei possibili beneficiari.

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FICO – Tra gli M5s la corrente del presidente della Camera, Roberto Fico, è favorevole alla misura, ma altri si oppongono.

SALVINI – L’opposizione annuncia barricate. «Con tutte le difficoltà che abbiamo, di lavoro, di risparmio, di mutuo, il governo sta lavorando a una maxisanatoria di immigrati clandestini. Vedremo di impedirlo in ogni maniera, dentro e fuori il Parlamento», aggiunge il leader della Lega. Per il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri, «il governo di Conte, Renzi e Zingaretti abbandona commercianti e artigiani italiani ma vorrebbe una maxi sanatoria per 600mila stranieri clandestini. Siamo governati da irresponsabili. I renziani capofila di questa politica del caos e della resa agli sbarchi e ai campi abusivi, regno della violenza e dell’illegalità. Fermiamoli!».

BONINO – Per la leader di Più Europa, Emma Bonino, la regolarizzazione «è una misura perfino tardiva e peraltro identica a quella assunta per ben due volte dai governi del centrodestra con la Lega. Tutt’altro che una misura ‘rivoluzionaria’. Oggi, a ragioni di diritto, sicurezza e legalità economica si aggiungono anche ragioni di necessità e urgenza, perché senza lavoratori stranieri, interi settori, a partire dall’agricoltura – conclude – si fermeranno».

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