Il Governo giallorosso sembra voglia prendere atto dell’esperienza infelice delle autocertificazioni e delle tante multe affibbiate a persone in buona fede e cambiare giustamente registro in vista della Fase 2. Dal 4 maggio sarà probabilmente necessaria l’autocertificazione solo per gli spostamenti tra una Regione e l’altra e non servirà invece per uscire e muoversi all’interno dei Comuni e della stessa Regione. E’ questa, ripetiamo, l’ipotesi allo studio del governo in vista della fase 2. Il nuovo modulo dovrà essere utilizzato da chi viaggia da una regione e l’altra, uno spostamento che sarà consentito solo per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità e motivi di salute, come avviene già oggi per tutti i movimenti.
Significa che potremo ricominciare a spostarci liberamente, almeno nella regione di residenza? Forse. Ma può darsi che sia una delle tante anticipazioni da fonti di governo lanciate all’opinione pubblica per saggiarne le reazioni. L’iniziativa potrebbe essere tesa anche alla finalità di non aggravare inutilmente il carico di lavoro delle Forze dell’ordine, la cui opera sarà molto più utile per sorvegliare i tanti boss della malavita scarcerati grazie alle direttive del ministero di giustizia e alle decisioni dei giudici.
Dunque Autocertificazione solo per i viaggi interregionali. Togliendo di mezzo l’obbligo di riempire il modulo per gli spostamenti ogni volta che si esce di casa. E’ una delle ipotesi -ma solo un’ipotesi, viene rimarcato da fonti di governo- sulla quale ragiona l’esecutivo, che si mostra sempre più confuso (forse anche per la presenza dei 450 super esperti) in vista della fase due che dovrebbe partire dal 4 maggio. Ma un’altra fonte di governo lascia intendere che davvero si tratta solo di un’ipotesi.
