Scarcerato boss Zagaria, Bonafede dispone indagine

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Tribunale che vai decisione che trovi. L’Italia dei giudici onnipotenti sforna decisioni diverse anche nei casi, controversi, di liberazione di condannati per il 41-bis per motivi di salute.

Il Tribunale di Sorveglianza di Sassari ha disposto ha scarcerazione di Pasquale Zagaria, l’imprenditore recluso al 41 bis legato al clan dei Casalesi, fratello del superboss Michele Zagaria. La decisione è stata presa dai magistrati anche a causa dell’indisponibilità da parte delle strutture sanitarie dell’isola di poter garantire al detenuto la prosecuzione dell’iter diagnostico e terapeutico di cui ha bisogno a causa di una grave patologia.

Anche la scarcerazione di Pasquale Zagaria sarà oggetto di approfondimento da parte del ministero della Giustizia. Il Guardasigilli, Alfonso Bonafede, a quanto si apprende, ha interessato del caso l’ispettorato di via Arenula.

“E’ ristretto in regime di 41bis” e “quindi in celle singole e con tutte le limitazioni del predetto regime che lo proteggono dal rischio di contagio”. Con questa motivazione il giudice della Sorveglianza di Milano ha bocciato la richiesta di differimento pena ai domiciliari per motivi di salute del capomafia ergastolano Nitto Santapaola.

Le istanze alla magistratura di sorveglianza dei detenuti appartenenti al circuito dell’alta sicurezza o sottoposti al 41 bis dovranno essere trasmesse alla procura nazionale antimafia e a quella distrettuale. È quanto potrebbe prevedere una circolare, secondo quanto si apprende da fonti di Via Arenula, a cui sta lavorando il Dipartimento amministrazione penitenziaria, destinata ai direttori delle carceri.

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