Coronavirus nel mondo: oltre 190.000 le vittime. Usa attaccano la Cina

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«I primi casi di coronavirus erano noti al governo cinese forse già a novembre, sicuramente a metà dicembre, e si sono presi del tempo per riferirlo al resto del mondo, compresa l’Oms». E’ l’attacco del segretario di Stato Usa Mike Pompeo a una radio locale di Washington. Invitato a replicare, un portavoce della diplomazia cinese, Geng Shuang, ha bollato le osservazioni di Pompeo come totalmente infondate.

I morti provocati dal coronavirus a livello mondiale hanno superato quota 190.000, mentre il numero complessivo dei casi ha passato la soglia dei 2,7 milioni: è quanto emerge dal conteggio aggiornato della Johns Hopkins University. Nel mondo i decessi sono 190.861 decessi.

Gli Usa viaggiano verso i 50mila morti e oltre 866mila casi. In Russia i nuovi casi sono 5.849, 615 i morti. Il sindaco di Istanbul Ekrem Imamoglu lancia l’allarme: “Oltre metà dei 100 mila contagi in Turchia sono qui. Abbiamo chiesto al governo un coprifuoco permanente, ma la richiesta è stata ignorata”.

La Spagna registra 367 vittime nelle ultime 24 ore, il bilancio giornaliero più basso da un mese a questa parte. Lo riferisce il governo spagnolo. Con il dato odierno il bilancio dei decessi provocati dal coronavirus in Spagna sale a quota 22.524 a fronte di un totale di 219.764 casi. Finora, scrive inoltre El Pais riportando i dati ufficiali comunicati oggi dal governo, nel Paese sono guarite 92.355 persone.

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