Fase 2 divisa in due scaglioni. La prima riguarderebbe piccole aperture per le attività produttive, subito dopo Pasqua, mentre la seconda interesserebbe una rimodulazione delle misure per spostamenti e uscite. Sarebbe questo l’orientamento emerso nel corso del vertice tra il premier Conte e i tecnici in vista della scadenza in vista della scadenza delle misure di contenimento il 13 aprile. In ogni caso non sarebbero ancora stare ipotizzate date e la linea ribadita sarebbe quella della gradualità e prudenza nelle riaperture.
Dagli ospedali Covid al potenziamento della sanità territoriale in tutto il Paese. Sono tra le misure della fase 2 di cui si è discusso, a quanto si apprende, nella riunione di ieri pomeriggio, 7 aprile, tra il premier Giuseppe Conte, i ministri e il Comitato tecnico
scientifico. Nella riunione, a quanto raccontano fonti presenti all’incontro, si sarebbe concordato di garantire alcuni punti fermi per quando inizieranno le riaperture, a partire dall’applicazione rigorosa di misure di distanziamento. Quanto ai test sierologici e ai tamponi serviranno linee chiare, osservano fonti governative, da parte del comitato tecnico scientifico. La riunione è servita comunque, viene spiegato, a fare il punto della situazione e avviare un confronto che proseguirà nei prossimi giorni, in vista della scadenza del dpcm del 13 aprile.