«Il volto di Gesù è oggi il volto stravolto dei nostri malati in cerca di respiro e il volto segnato dalla fatica di medici, infermieri, personale ausiliario, volontari». Lo ha detto l’arcivescovo di Firenze, cardinale Giuseppe Betori, nell’omelia proclamata stamattina nella Cattedrale di Santa Maria del Fiore, in occasione della festa liturgica della Domenica delle Palme. La celebrazione senza fedeli è stata trasmessa in streaming sul sito della diocesi, su quello di Toscana Oggi e su quello di Radio Toscana. Ha affermato il card. Betori «c’è oggi un invito a riconoscere il volto di Gesù in tutti i sofferenti di questi giorni amari, come pure in tutti coloro che si fanno carico del loro dolore e se ne prendono cura». L’arcivescovo di Firenze, facendo riferimento all’emergenza coronavirus, ha invitato i fedeli «a leggere nell’attualità i segni di cui Dio non ci fa mancare la presenza, anche in questi nostri giorni!»
«La nostra Pasqua sia vissuta come partecipazione al dolore del mondo –
ha spiegato il card. Betori – come contributo, nelle rinunce che ci sono chieste, al farsi carico dei fratelli e delle sorelle che soffrono, come legame del cuore tra i figli di Dio che insieme contemplano il volto del Crocifisso e dei crocifissi di oggi, tra noi e nel mondo, nella pandemia e nelle immense sofferenze di guerre, fame, sfruttamento dei poveri, violazioni della dignità umana”. E alludendo ai divieti di questo periodo, compreso quello di vietare la presenza dei fedeli alla messa, l’arcivescovo di Firenze ha affermato: “La nostra fede non può essere proclamata e celebrata nellapartecipazione ai riti liturgici. Ma proprio la rinuncia che ci è chiesta – vivere cioè giorni di povertà del volto ecclesiale, la sofferenza di non poter fare assemblea – ci deve far sentire più vicini al Signore umiliato, sofferente, solo».