Attaccata da presidenti di regioni, ma anche da esperti, la ministra Lamorgese fa precipitosa marcia indietro, come annunciato dal Governatore Fontana, probabilmente il ministero aveva scherzato e il balletto delle passeggiate sì, passeggiate no resta affidato al buon senso dei controllori che, come al solito, sono mandati allo sbaraglio dal Ministero. E crediamo che non arrivino all’eccesso della multa da 400 euro al padre col bambino, appena uscito di casa.
Dunque, oltre al profluvio di moduli il Ministero esibisce circolari, correzioni e intepretazioni delle correzioni, creando sconcerto e confusione. Ecco le (ultime?) precisazioni ministeriali tratte dal sito del Ministero, ore 10,03::
«Le regole sugli spostamenti per contenere la diffusione del coronavirus non cambiano. Si può uscire dalla propria abitazione esclusivamente nelle ipotesi già previste dai decreti del presidente del Consiglio dei ministri: per lavoro, per motivi di assoluta urgenza o di necessità e per motivi di salute.
La circolare del ministero dell’Interno del 31 marzo si è limitata a chiarire alcuni aspetti interpretativi sulla base di richieste pervenute al Viminale. In particolare, è stato specificato che la possibilità di uscire con i figli minori è consentita a un solo genitore per camminare purché questo avvenga in prossimità della propria abitazione e in occasione spostamenti motivati da situazioni di necessità o di salute.
Per quanto riguarda l’attività motoria è stato chiarito che, fermo restando le limitazioni indicate, è consentito camminare solo nei pressi della propria abitazione. La circolare ha ribadito che non è consentito in ogni caso svolgere attività ludica e ricreativa all’aperto e che continua ad essere vietato l’accesso ai parchi, alle ville, alle aree gioco e ai giardini pubblici.
La medesima circolare ha ricordato infine che in ogni caso tutti gli spostamenti sono soggetti a un divieto generale di assembramento e quindi all’obbligo di rispettare la distanza minima di sicurezza. Le regole e i divieti sugli spostamenti delle persone fisiche, dunque, rimangono le stesse».
Felicitations, direbbero i francesi. Come ho deto in altra occasione, in situazione d’emergenza le regole debbono essere poche e chiare, ma sembra che adesso non sia proprio così, anzi.