Secondo uno studio matematico promosso dall’Einaudi Institute for Economics and Finance (Eief), in Toscana attorno al 5 maggio potrebbero azzerarsi le diagnosi di nuovi contagi. La prima regione a uscire sarà il Trentino il 6 aprile, un mese prima della Toscana. In base alle curve elaborate dal professor Franco Peracchi, la nostra regione potrebbe essere l’ultima in Italia a registrare la fine delle infezioni, altre regioni potrebbero già farlo dalla prima metà di aprile.
Il professore ha elaborato queste date concentrandosi su cinque specifiche serie di dati: il numero di casi attualmente positivi; il numero di nuovi casi positivi; il numero di dimessi guariti; il numero di decessi e il numero totale di casi confermati.
Ha tuttavia dichiarato che tra il numero di positivi accertati con i tamponi e quelli realmente presenti nel Paese vi è una differenza verosimilmente di un intero ordine di grandezza (secondo uno studio dell’Imperial College di Londra ci sarebbero dalle 5 alle 10 persone contagiate per ogni caso confermato).
Ciò può avere un impatto significativo sulle stime, che sono soggette anche alla notevole incertezza legata alla pulizia dei dati diffusi dalla Protezione Civile. Peracchi li definisce nel suo paper «molto rumorosi, a causa di una serie di fattori rilevati da diversi esperti, fra i quali cita ritardi nella registrazione e trasmissione delle informazioni, incertezza nella classificazione dei casi, errori clericali e altro ancora. Poiché il rumore è grande e pervasivo, soprattutto a livello regionale e provinciale – aggiunge il professor Peracchi – l’arrotondamento dei dati diventa essenziale per rilevare le tendenze sottostanti che altrimenti sarebbero oscurate».
Insomma, si tratta solo di previsioni, che potrebbero essere confermate così come smentite dall’evidenza dei fatti. Al momento, il metodo più efficace che abbiamo per spezzare la catena dei contagi è restare a casa e rispettare ciò che ci viene richiesto dalle autorità.