Italia tutta zona rossa fino al 3 aprile. Stop anche alla serie A

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Tutta l’Italia diventa zona rossa fino al 3 aprile. Come la Lombardia e le altre 14 province del Dpcm firmato alle 3.52 di domenica 8 marzo. L’annuncio è stato fatto dal residente del Consiglio, Giuseppe Conte, in conferenza stampa a Palazzo Chigi. Il tono è stato quello dei momenti gravi, come alla vigilia di una guerra: «”Tempo non ce n’è. I numeri ci dicono che stiamo avendo una crescita importante dei contagi e dei deceduti. Ho deciso di adottare misure ancora più forti per contenere l’avanzata del coronavirus. Le nostre abitudini vanno cambiate ora, dobbiamo rinunciare tutti a qualcosa per il bene dell’Italia, lo dobbiamo fare subito e ci riusciremo solo se tutti collaboreremo. Sto per firmare il provvedimento Io resto a casa. Non ci sarà più una zona rossa. L’Italia sarà zona protetta. Tutta. E non possiamo consentire che proseguano le gare del campionato di calcio, dispiace dirlo, ma i tifosi devono prenderne atto. Dovranno rimanere chiuse le palestre per lo svolgimento di attività sportive. Bisogna evitare sul tutto il territorio della Penisola gli spostamenti, a meno che non siano motivati, divieto degli assembramenti all’aperto e dei locali aperti al pubblico».

Per il momento non è prevista alcuna limitazione ai trasporti pubblici. I negozi potranno continuare a restare aperti, soprattutto per consentire di fare la spesa. Riguardo alle carceri, sostiene sempre Conte, non è possibile accettare più fughe o ribellioni. Un supercommissario all’emergenza? Matteo Renzi aveva suggerito di dare l’incarico a Guido Bertolaso. La risposta di Conte: «Ci stiamo ragionando sull’ipotesi del commissario».

Fin qui le frasi, a caldo, del presidente del consiglio. Ma le opposizioni, alle quali Conte ha chiesto collaborazione, sembrano, da subito, assai critiche. Giorgia Meloni, intervistata in diretta da Barbara Palombelli, su Rete 4, ha criticato il provvedimento di Conte, affermando che comporta una grande confusione per i cittadini. Secondo lei non esiste chiarezza e non ci sono regole omegenee per tutti. Per esempio, perchè chi lavora negli uffici può fare smart working da casa, mentre i commessi dei negozi devono stare in prima linea, apparentemente senza protezione? Anche la Meloni sostiene che sarebbe utile il commissario unico all’emergenza.

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