Nel momento in cui si sconsigliano i contatti diretti fra le persone, si dovrebbe prediligere anche una forte limitazione del denaro contante che, per antonomasia, è sempre stato trasmissione di germi e batteri. «Hai toccato i soldi, lavati le mani», raccomandavano le mamme. L’associazione dei consumatori, ADUC, ha diffuso una nota interessante in materia. Eccola: «Il denaro contante è per eccellenza ancora molto utilizzato per i pagamenti, sopratutto per quelli di piccola entità. Nello stesso tempo tutti sappiamo che il denaro contante (soprattutto le banconote) sono un canale di trasmissione di ogni tipo di sostanza. Questi giorni al bar, per esempio, tra addetti in guanti e mascherina che devono far rispettare il metro di distanza e trasmissione di soldi, ci sembra logico se qualcuno si chieda a cosa serva la bardatura del barista, rispetto al fatto che, magari, con le stesse mani inguantate prende i soldi e ci porge una pasta (caso limite? Mica tanto…)».
Quindi la nota entra nel merito: «Se si chiede di pagare con un bancomat o una carta di credito, si viene guardati di traverso, e in alcuni bar vigono anche i cartelli che recitano pagamenti con carta minimo 10 euro…. Comprensibile! Visto che, per ogni transazione, i gestori dei pos trattengono ai commercianti commissioni tra l’1 e il 3 per cento, dipende dai loro specifici contratti legati alla quantità del giro d’affari.
E’ da tempo che si parla di queste questioni e, mentre in genere in altri Paesi è normale il pagamento con carta anche per piccole consumazioni, da noi sembra che istituti di credito, gestori di pos e commercianti non riescano a trovare un accordo. Oggi la
motivazione/occasione c’è, ed anche di un certo peso: prevenzione trasmissione coronavirus. Visto che in questo periodo alcuni istituti si sono anche esposti in donazioni consistenti a destra e a manca per aiutare istituzioni private e pubbliche, quindi un po’ di soldi da parte li hanno… perché non si affronta anche in modo più radicale l’attenuazione preventiva della trasmissione del virus intervenendo sulle commissioni delle carte, incentivando quindi i commercianti a farle utilizzare ai consumatori? Un suggerimento per istituti di credito e legislatori. E anche per i commercianti che, commissioni o meno cambiate, possono dare un loro contributo alla prevenzione e incentivare i consumi presso i loro esercizi. Ricordiamo che, con l’uso di carte per piccoli importi, vigendo il sistema contactless, non si devono neanche toccare i tasti per inserire il proprio pin».